” Il paradosso francese è quel fenomeno per il quale in Francia, nonostante l’alimentazione ricca di grassi saturi, l’incidenza delle malattie cardiovascolari era relativamente bassa e si è ipotizzato che la causa fosse l’elevato consumo di vino rosso”

Il mese di Settembre è legato a un mio ricordo particolare ovvero di quando andavo insieme a mamma e papa nella campagne di Borgo a Buggiano (Pistoia) a raccogliere l’uva da destinare alla produzione di vino e suoi derivati.

Ogni anno l’Italia ha un ruolo da protagonista nella produzione di vino, infatti  nel 2019 ha prodotto 49 milioni di litri di vino e risulta essere tra le nazioni maggior produttrici di questa bevanda insieme a Francia e Spagna.  Fra i vini più famosi e pregiati si annoverano il Chianti (Toscana), il Franciacorta (Lombardia), il Barolo (Piemonte) o il Prosecco (Veneto).

Il vino è la bevanda alcolica che non solo rappresenta da secoli un completamento del pasto, ma gioca un ruolo importante negli effetti protettivi della dieta mediterranea sulle patologie cardiovascolari. Studi recenti hanno dimostrato che un consumo moderato di vino possa ridurre l’incidenza delle malattie coronariche e cardiovascolari in generale.

Uno degli impulsi maggiori per lo studio scientifico del vino è stato il cosiddetto “paradosso francese”. Le evidenze scientifiche mostrano una correlazione tra lo sviluppo di cardiopatie ischemiche e assunzione di acidi grassi saturi tanto che l’incidenza di queste patologie è maggiore nel Nord Europa rispetto ai paesi del mediterraneo. In Francia, nonostante vi sia un alimentazione ricca di grassi di saturi di origine animale, esiste una bassa incidenza di cardiopatie ischemiche che sembra essere correlata all’elevato consumo di vino rosso. 

Fra tutti i componenti individuati all’interno del vino, il resveratrolo  è stato individuato come il componente con le maggiori proprietà salutistiche. Appartiene alla classe fitochimica dei fenoli e si trova nei semi e nella buccia degli acini d’uva, sopratutto quella rossa. Oltre all’uva, il resveratrolo è presente in altri alimenti come arachidi e frutti rossi.

Numerosi studi hanno evidenziato le proprietà del resveratrolo, ovvero:

  • Azione vasidilatatoria, stimolando la produzione di ossido nitrico, il quale migliora la funzione endoteliale riducendo sensibilmente la pressione arteriosa;
  • Azione antinfiammatoria, Inibendo la COX1 e COX2, ovvero le ciclossigenasi coinvolte nelle reazioni infiammatorie;
  • Agisce sul AMPK, andando a regolare la produzione di grassi nell’organismo; 
  • Attiva le Sirt1, geni che stimolano la produzione di mitocondri che a loro volta incrementano il metabolismo, il cui risultato è un incidenza positiva sullo sviluppo di patologie metaboliche, cardiovascolari e neuro-degenerative.

Il problema di questa sostanza è la sua biodisponibilità, infatti l’assorbimento da parte del nostro organismo pare essere fortemente limitato. Per tali ragioni, molti scienziati sono concordi nel dire che la bassa incidenza di patologie cardiovascolari in Francia non sia dovuta solamente al consumo di vino rosso ma anche ad altri fattori ancora non noti.

“Consiglio del Nutrizionista”

Si consiglia di bere un mezzo bicchiere di vino a pasto, meglio se rosso in quanto più ricco di sostanze antiossidanti. Scegliere sempre vini di buona qualità e con un ridotto contenuto di solfiti.

 

 

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